lunedì 5 giugno 2017

Socialismi asiatici: l'Oriente può dirsi ancora oggi rosso ? Un saggio dell'intellettuale indipendente David L'Epée in proposito. Articolo di Luca Bagatin

La rivista francese "Rébellion" (www.rebellion-sre.fr), espressione dell'Organizzazione Socialista Rivoluzionaria Europea (OSRE), ha pubblicato da pochissimo, un interessante saggio in brochure - per la collana "Editions des livres noir" - del giovane intellettuale indipendente svizzero David L'Epée (www.davidlepee.com), già collaboratore della rivista "Rébellion" e di "Eléments", dal titolo "Socialismes asiatiques. L'Orient est-il toujours rouge ?", ovvero "Socialismi asiatici. L'Oriente è sempre rosso ?".
E' importante ricordare che l'OSRE e la sua rivista, hanno sempre avuto il merito di precisare che esistono vari socialismi, tutti diversi e meritevoli di essere approfonditi, a seconda della zona geografica nella quale ci si trova. E così abbiamo il "socialismo rivoluzionario" europeo (che si rifà per moltissimi versi - fra gli altri - a Proudhon, Pierre Leroux, Garibaldi, Sorel e altri); il "titismo jugoslavo"; il "bolivarismo latinoamericano" e così via. E ciò è precisato dall'autore del saggio nella sua introduzione volta a presentare i vari socialismi asiatici, nella fattispecie quello cinese e nord coreano.
La particolarità del saggio, scritto ed edito in francese, ma ci auguriamo presto anche in italiano e in altre lingue, è, come afferma l'autore stesso nella sua introduzione, un saggio critico e per nulla apologetico. L'autore racconta unicamente la storia e l'evoluzione del socialismo in questi Paesi, avendo peraltro egli vissuto in Cina e Corea del Nord ed avendovi studiato.
Egli ci tiene immediatamente a precisare che non si tratta affatto di "paradisi in terra", tutt'altro, bensì sono e sono stati attraversati da autoritarismo e violenze estreme e sono entrambi lontanissimi dal pensiero originario di Mao Zedong e dal marxismo originario, al punto che la Cina è oggi un Paese a guida formalmente comunista, ma, nei fatti, ha una economia turbocapitalista e liberale che è diventata profondamente foriera di diseguaglianze sociali.
Di qui, non a caso, il titolo del saggio-brochure: "L'Oriente è sempre rosso ?", ovvero, può dirsi davvero socialista ? Ed è in ciò racchiusa la speranza dell'autore, profondamente anticapitalista e socialista autentico, in un futuro rivoluzionario e liberatore dei popoli sovrani oppressi in ogni parte del mondo.
Par fare ciò, ad ogni modo, la conoscenza, per quanto critica, dei vari modelli socialisti esistenti (con le loro peculiarità e radici storiche, culturali e nazionali) e molto poco approfonditi nell'Occidente liberal-capitalista piegato al pensiero unico mediatico-globalista, è necessaria.
Per tutti gli interessati, gli studiosi, i militanti e gli appassionati, il saggio di David L'Epée è acquistabile al simbolico prezzo di 6 euro al seguente link: http://rebellion-sre.fr/boutique/socialismes-asiatiques-lorient-toujours-rouge-de-david-lepee/.

Luca Bagatin

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