martedì 16 agosto 2016

In memoria di Alessandro conte di Cagliostro: un Grande Iniziato d'Amore e Libertà

Ad agosto si celebra il ricordo della (presunta) morte fisica del Grande Iniziato Alessandro conte di Cagliostro, torturato dall'Inquisizione cattolica per il solo fatto di essere massone e di essere stato peraltro il primo grande riformatore della Massoneria del Suo tempo, attraverso l'introduzione e la pratica del Rito Egizio da egli ideato e sviluppato ed oggi pressoché dimenticato.
Alassandro Cagliostro è una delle figura ispiratrici del nostro pensatoio "Amore e Libertà" e lo è in quanto la sua vita fu l'esempio stesso delle sue opere, spesso osteggiate dal Potere della Sua epoca.
Qui di seguito vogliamo riportare due articoli dell'ideatore e presidente di "Amore e Libertà" Luca Bagatin relativi a Cagliostro, contenuti peraltro anche nel suo primo saggio "Universo Massonico" (Bastogi editrice). 
E' a Cagliostro, oltre che al Cristo, che le nostre preghiere sono sempre rivolte affinché ci illuminino lungo il cammino.





ALESSANDRO CAGLIOSTRO CONTRO GIUSEPPE BALSAMO
articolo di Luca Bagatin tratto da
YR MAGAZINE NR. 4
RIVISTA UFFICIALE DELL'ARCO REALE IN ITALIA - RITO DI YORK

Un Grande Iniziato, contro un vile ciarlatano prezzolato ad hoc per screditare il primo, interpretando la sua parte.
La rilettura della vita e dell'insegnamento del Gran Cofto a partire dalle opere di Pier Carpi, Marc Haven, Carlo Gentile e Giuseppe Abramo: studiosi di esoterismo e misteriosofia.



Esponente della Tradizione esoterica e della Gnosi, il conte Alessandro Cagliostro, di origini portoghesi, coniò il trinomio Fratellanza, Uguaglianza, Libertà, poi mutuato dalle Logge Massoniche d'Europa e finanche dalla Rivoluzione Francese, con la quale non ebbe purtuttavia nulla a che spartire. Salvo prevedere l'ineluttabilità dei fatti storici che seguiranno.

Questo è l'autentico Cagliostro: magistralmente descritto in particolar modo da Pier Carpi, studioso di misteriosofia, regista, romanziere e fumettista italiano, che ne realizzò anche un film del '74, tratto dall'omonimo saggio “Cagliostro il Taumaturgo” (rieditato dalle Edizioni Mediterranee, nel '97, con il titolo “Cagliostro il Maestro sconosciuto”) e la cui sceneggiatura fu scritta in collaborazione con un'insospettabile Enrica Bonaccorti e l'allora compagno Daniele Pettinari.
Giuseppe Balsamo, palermitano e di umilissime origini, fu invece un pretesto dei nemici di Cagliostro per incastrarlo e farlo passare per ciarlatano, imbroglione, imbonitore. E lo stesso Balsamo rimase egli stesso vittima peraltro giungendo ad autoconvincersi di possedere poteri taumaturgici !
E di nemici, fra i potenti del Secolo dei Lumi, Cagliostro ne ebbe molti.
La Chiesa in primis, che mal sopportava la nascita e diffusione della Massoneria, specialmente di quella gnostica ed egizia fondata dal Cagliostro stesso con la Loggia “La Saggezza Trionfante” all'Oriente di Lione, ed il suo rifarsi al templarismo di Jaques de Molay ed al Rosacrocianesimo delle origini di Christian Rosenkreutz. Dottrine tutte ritenute in contrasto con il dogma cattolico.
Si pensi, per contro, che Cagliostro fu amico e confidente di Papa Clemente XIII, successivamente assassinato per aver sciolto l'Ordine dei Gesuiti.
Fra i nemici dell'Iniziato abbiamo poi la Regina Maria Antonietta di Francia, alla quale aveva predetto la triste fine se non avesse posto rimedio alle sofferenze del popolo francese e così tutti i nobili europei che temevano la grande popolarità di cui godeva Cagliostro fra gli umili ed i semplici, che curava grazie alle sue mistiche facoltà.
Da non dimenticare la graziosissima figura di Serafina (che i nemici di Cagliostro faranno passare per la sgualdrina Lorenza Feliciani, moglie di Giuseppe Balsamo), sua fedelissima compagna, il cui incontro, Pier Carpi, descrive in un capitolo ricchissimo di suggestioni e dall'emblematico titolo “La Via Iniziatica”.
Un capitolo nel quale è presente l'Iniziazione di Cagliostro agli Antichi Misteri della Tradizione per mezzo del mistico Althotas, suo Maestro Spirituale, che lo introdurrà nell'universo dell'Alchimia e della Teurgia: spiegandogli il significato simbolico della Tradizione Egizia, Rosacrociana e Templare.
La sua Serafina è, invece, Iniziata Gran Sacerdotessa, come indica questo bellissimo passo del capitolo che vorrei riportare: La giovane era come quel giorno nella grotta delle rocce rosse, teneva in mano un calice fumante di verde, presiedeva i lavori sacerdotali del Tempio. Le sue parole erano incomprensibili, mentre il verde fumoso del suo calice saliva verso la statua incarnata di Iside.
[….] Serafina depose il calice, avvolgendosi nel verde a spirale.
- A me il pugnale allora, perché non dovranno avermi ed il segreto del Tempio dovrà perire con me - .
Il volto della Sfinge si rischiarava, il sole dentro di esso ora aveva meno luce, era meno rosso, e la scena che Cagliostro sentiva di vivere si svolgeva nel volto freddo e impenetrabile della Sfinge.
Serafina prese il pugnale che la sacerdotessa gli porse, senza un grido lo portò al petto, dove lo affondò dolcemente. Serafina crollò a terra e la scena disparve. Cagliostro chiuse gli occhi. Era tranquillo, perché sapeva che l'avrebbe ancora incontrata.
Chi muore nel segreto del Tempio, con nel cuore il segreto del Tempio, vive.
E così, terminata l'onirica iniziazione, i due si rincontreranno nel mondo fisico allorquando Cagliostro scorgerà, a Roma, ad un funerale, un carro trainante una bara. Nella bara vi era proprio Serafina, che riconobbe come la compagna iniziata con lui nel Tempio e la risvegliò con un bacio sugli occhi. La fece uscire dalla bara e da allora rimasero alchemicamente uniti sino alla morte.
Pochi altri testi trattano con congizione di causa e documenti alla mano la realtà storica ed esoterica del conte Alessandro Cagliostro.
Penso al volume del martinista ottocentesco Marc Haven (pseudonimo di Emmanuel Lalande), amico di Papus, che scrisse “Cagliostro il Maestro sconosciuto – Studio storico e critico sull'Alta Magia”) ed al ben più recente “Il mistero di Cagliostro ed il sistema egiziano” (Bastogi Editrice) di Carlo Gentile, già Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d'Italia e che ricoprì anche importanti incarichi nell'Ordine Martinista.
Per concludere, vorrei segnalare la bellissima ed approfondita analisi curata sul numero 1 del 2009 della rivista ufficiale del GOI, “Hiram”, dal Gran Segretario Giuseppe Abramo.
Nel suo articolo “Cagliostro” (la cui bibliografia si rifà in toto ai volumi precedentemente citati, più altri testi minori), Abramo, oltre a confutare la tesi Balsamo uguale a Cagliostro, ne analizza la dottrina ed il credo, riassumento la dotta analisi che ne fece il Fratello massone Arturo Righini nella rivista di Studi Iniziatici “Ignis” nel 1925.
Il tutto a partire dagli scritti e dalle affermazioni che lo stesso Cagliostro ci ha lasciato a partire da quella che ritengo la più significativa: Non sono di alcun epoca, né di alcun luogo; al di fuori del tempo e dello spazio il mio essere spirituale vive la sua eterna esistenza, e se immergendomi nel mio pensiero risalgo il corso delle età, se distendo il mio spirito verso un modo di esistenza lontano da quello che voi percepite, divengo colui che desidero. Partecipando coscientemente all'essere assoluto, regolo la mia azione secondo l'ambiente che mi circonda. Il mio nome è quello della mia funzione, perché sono libero; il mio paese è quello in cui fìsso momentaneamente i passi.
Datatevi, se lo volete, da ieri, rialzandovi con l'aiuto degli anni vissuti da antenati che vi furono estranei; o da domani, per l'orgoglio illusorio di una grandezza che non sarà mai la vostra.
Spiace che la notissima e clikkatissima enciclopedia multimediale on-line Wikipedia non citi minimamente né l'opera di Pier Carpi né quella di Haven e sposi invece la tesi dei nemici di Cagliostro, non permettendo così al vasto pubblico di internet di approfondire l'autentica versione.
Ad ogni modo, l'emblematica figura del Gran Cofto Alessandro Cagliostro, dimostra, assieme a quella dell'altrettanto misterioso Conte di Saint Germain e dei fondatori del Martinismo Martinez de Pasqually e Louis Claude de Saint-Martin, come il Secolo dei Lumi non fu solamente mera ragione e mero materialismo, bensì diede l'impulso per una rinnovata apertura verso gli antichi concetti Ellenistici, Ermetici e dunque Gnostici del Vero, del Bello e del Buono.
Che sono anche alla base di ogni Civiltà degna di questo nome.

Luca Bagatin


                                                 CAGLIOSTRO: IL MAGO MASSONE

                                                articolo di Luca Bagatin del 4 luglio 2011

"Cagliostro il Mago Massone" di Philippa Faulks e Robert L. D. Cooper, edito in Italia dalle Edizioni Mediterranee, è l'ultimo libro dedicato al Grande Iniziato del XVIII secolo.
Libro fondamentale e che restituisce finalmente il giusto posto alla figura del conte Alessandro Cagliostro, che, come già scrisse il regista Pier Carpi, non fu il ciarlatano Giuseppe Balsamo.
Come scrivono gli autori Faulks e Cooper, la vita e la morte di Cagliostro sono avvolte da un'aura di mistero, ma, nonostante ciò, i nostri, sono riusciti comunque a raccogliere documenti fondamentali per conoscene i suoi insegnamenti esoterici ed i motivi per i quali la sua fama lo ha accompagnato sino ai nostri giorni.
"Cagliostro il Mago Massone" inizia con la descrizione della vita del conte e dei suoi continui viaggi. Nato nel 1748, probabilmente in Portogallo, il Nostro fu allevato nella città di Medina nella casa del mufti Salahaym dal tutore Althotas.

Sarà proprio Althotas a condurlo in innumerevoli viaggi: da La Mecca, nel 1760, passando per l'Egitto, l'Asia e l'Africa, sino a Malta, ove Althotas morirà.
A Malta, Cagliostro sarà iniziato all'Ordine dei Cavalieri di Malta dal cavaliere Luigi D'Aquino e con lui intraprenderà altri viaggi, da Napoli sino a Roma. Qui, il Nostro, incontrerà e si innamorerà di Serafina Feliciani, figlia di un noto commerciante romano, che diverrà presto sua moglie.
Giunto a Londra, Cagliostro, sarà iniziato alla Massoneria nella Loggia Esperience di Rito di Stretta Osservanza Templare. Correva l'anno 1776.

Cagliostro, invero, proprio grazie agli insegnamenti di Althotas ed a quelli appresi nel corso dei suoi viaggi - specie in Estremo Oriente -  conosceva già i segreti della Teurgia e della Gnosi e si dice fosse in grado di trasmutare i metalli in oro e di curare gli ammalati.
La sua fama, dunque, crebbe ben presto in Inghilterra, ma ciò fu in realtà l'inizio delle sue sventure. Qui, a causa dell'invidia nel suoi confronti, si fece molti nemici che gli causarono false accuse di frode e lo condussero, assieme alla moglie, nelle prigioni di Sua Maestà Britannica.
Nel 1777, i Cagliostro, partirono dunque alla volta di Bruxelles anche grazie all'aiuto dei suoi Fratelli massoni. Successivamente si recarono in Olanda ed anche qui, Cagliostro, non smise di stupire il pubblico con i suoi prodigi e guarigioni. Purtuttavia le sue idee innovative sulla Massoneria - come ad esempio l'iniziazione femminile - gli procurarono altre inimicizie.
Cagliostro mise dunque appunto l'idea di creare una Massoneria di Rito Egizio, con, per le Logge femminili, Gran Mestra sua moglie Serafina. L'idea di Cagliostro, ad ogni modo, era ben più profonda ed attingeva agli Antichi Misteri ed alla teurgia. Il suo scopo ultimo si sostanziava nella riunificazione delle Logge in un'unica Massoneria, che attingesse ai Sacri Misteri dell'Antico Egitto.
I Cagliostro, nel frattempo, giungeranno in Polonia, Prussia e Russia. Saranno accolti con tutti gli onori sia dai massoni che da tutte le Corti europee.
Purtroppo, però, a causa del potere dei suoi numerosi nemici, finirà ben presto in disgrazia. L'ingenuità di Cagliostro, infatti, era pari alla sua erudizione nel campo delle scienze occulte.
Nel 1785, sarà infatti coinvolto ingiustamente nel cosiddetto "Scandalo della collana di Diamanti" ai danni della Regina di Francia Maria Antonietta. Scandalo orchestrato ad arte dalla contessa de La Motte che, ad ogni modo, come predetto dallo stesso Cagliostro, sarà scoperta e condannata ad essere esposta nuda e frustata di fronte alla Conciergerie.
Cagliostro, ad ogni modo, ritenuto complice della de La Motte, anche grazie al già allora nascente giornalismo diffamatorio (si veda il "Courier de l'Europe" dell'epoca, di cui, grazie alle gratuite diffamazioni, diverrà direttore un certo Thevenau de Morande, già precedentemente "amico" di Cagliostro), sarà esiliato dalla Francia e riparerà a Roma.
La Roma papalina di allora, oltre ad essere profondamente arretrata culturalmente ed economicamente, aveva messo al bando i massoni e la Massoneria.
L'ingenuità di Cagliostro gli giocò, dunque, nuovamente, un brutto scherzo. L'Inquisizione cattolica, infatti, lo arresterà, imprigionerà e torturerà con una sola accusa: quella di essere massone.
Il conte Alessandro Cagliostro, infatti, fu condannato unicamente in quanto appartenente alla nobile confraternita della Massoneria. Il suo fu, dunque, il primo atto di massonofobia assieme a quello che colpì il poeta Tommaso Crudeli, altro celebre martire massone.
Questa, in sintesi, la prima parte del libro di Philippa Faulks e Robert Cooper.
La seconda parte inizierà con un'interessantissima documentazione relativa alle origini ed alla storia della Massoneria.
La Massoneria, nata ufficialmente nel 1717 in Inghiliterra, in realtà, ha origini più antiche. Gli autori del volume la fanno risalire almeno al XVI secolo, in Scozia, allorquando William Schaw, Maestro d'Opera alla corte di Re Giacomo VI, decise di istruire i muratori di corte.
I muratori, dediti alla costruzione di cattedrali, erano ad ogni modo completamente analfabeti e digiuni di filosofia e speculazioni di qualsiasi tipo. Schaw decise di istruirli ad un particolare rituale di sua invenzione, gettando così le basi della cosiddetta Massoneria Operativa. Un rituale esclusivo, non scritto ma solamente orale, che conteneva anche insegnamenti filosofici, alchemici, gnostici, esoterici.
Le prime regole furono dettate nella Loggia dei muratori di Edimburgo nel 1598 e diffuse a tutte le Logge di Scozia. Il rituale doveva essere imparato esclusivamente a memoria e per mezzo della cosiddetta "Arte della Memoria", diffusissima durante il Rinascimento. Ovvero quella particolare pratica avente origine nell'Antica Grecia, che permetteva agli eruditi di imparare interi volumi a memoria immaginandosi un grande edificio fatto di molte stanze e corridoi. Ad ogni stanza, da immaginarsi il più particolareggiata possibile,  corrispondeva un periodo del volume da ripetere a memoria.
Tecnica che, verosimilmente, Schaw insegnò ai suoi muratori ignoranti ed analfabeti.
Sarà poi nel XVIII secolo che si passerà dalla Massoneria Operativa a quella Speculativa, con l'iniziazione in Massoneria di non muratori, bensì di appartenenti all'aristocrazia, al clero ed alla borghesia. E così, via via, dalla Gran Bretagna, essa si diffonderà in Francia ed in tutta Europa, incontrando subito l'avversione della Chiesa cattolica, la quale non poteva sopportare che potesse esistere un'associazione a lei concorrente in campo spirituale, in particolare un'associazione senza dogmi ed unicamente fondata sulla filosofia e le speculazioni umane.
I primi massonofobi, dunque, saranno i cattolici. Nel corso della Storia essi saranno affiancati da comunisti, nazisti e fascisti: il totalitarismo non poteva sopportare la libertà di pensiero.
La terza parte di "Cagliostro il Mago Massone" è ampiamente dedicata alla Massoneria elaborata da Cagliostro, ovvero quella di Rito Egizio, dotata di profondissimi insegnamenti spirituali. Per la prima volta, peraltro, viene riportato interamente il rituale originale scritto da Cagliostro: composto da Statuti e Regolamenti, Preparazione della Loggia e Catechismi e conservato attualmente in originale presso il Museo della Gran Loggia di Scozia.
Infile, gli autori, dedicheranno un intero capitolo di commento al rituale stesso, ricco di simbolismo e significato.
Chi ama ed ha amato Cagliostro non può dunque non leggere ed appassionarsi a "Cagliostro il Mago Massone". Un libro di cui sentivamo tutti l'esigenza per riportare alla luce uno fra i più grandi massoni e mistici che la Storia abbia mai conosciuto.




Luca Bagatin 

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