CINA, MODERNIZZAZIONE, SVILUPPO E NUOVO ORDINE MONDIALE
riflessione del prof. Giancarlo Elia Valori tratta da
https://www.bankimpresanews.com/riflessione-elia-valori/2024/03/04/45671_cina-modernizzazione-sviluppo-e-nuovo-ordine-mondiale/
La
Cina approccia al periodo delle “due sessioni”. Che significato
attribuisce alle “due sessioni” e alle decisioni adottate per il governo
e il popolo cinese?
Innanzitutto
va detto sùbito che quest’anno ricorre il 75° anniversario della
fondazione della Repubblica Popolare della Cina: anno emblematico teso
al raggiungimento degli obiettivi e delle attribuzioni del XIV Piano
quinquennale.
Promuovere
la modernizzazione è il raggiungimento maggiore che è alla base di tali
progetti nazionali. Per cui la vigilia delle Due Sessioni, è
un’occasione per meglio discutere le intuizioni e le idee, onde mirare
al futuro quadro generale e alla direzione pratica di questi nuovi
impegni, sottolineando che la modernizzazione è la guida e che tutti i
centri nazionali, dall’intero partito alle singole regioni e
municipalità devono concentarsi a tali scopi.
La
Repubblica Popolare della Cina è un grande Paese con oltre 1,4 miliardi
di abitanti e la popolazione totale supera quella dei Paesi sviluppati
esistenti. La modernizzazione con una popolazione enorme, mira alla
prosperità comune di tutte le etnie e persone cinesi.
Di
fronte alla contraddizione tra il crescente bisogno delle persone di
una vita migliore e uno sviluppo squilibrato e inadeguato, è necessario
sfruttare appieno i vantaggi del sistema socialista con caratteristiche
cinesi e usarli per forgiare la più ampia fiducia e forza sociale nella
Cina contemporanea.
Nel
corso dei recenti 75 anni la Repubblica Popolare della Cina si è
trasformata da Paese povero a seconda economia mondiale, con il sistema
manifatturiero più grande del globo (da quattordici anni consecutivi),
con le categorie più complete e le più strutturate di supporto.
Dal
XVIII Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, il Comitato
Centrale del Partito, con alla direzione Xi Jinping, ha unito e guidato
alla stabilizzazione dell’economia e alla promozione dello sviluppo, per
combattere la povertà, controllare le epidemie, evitare i grandi
disastri, rispondere alle situazioni e risolvere le crisi. L’impegno
nazionale ha ottenuto risultati e ha conseguito cambiamenti storici,
promuovendo e ampliando con successo le tappe della modernizzazione.
Per
cui l’importante compito delle Due Sessioni Nazionali è far sì che le
idee espresse recentemente dai vertici diventino volontà del Paese e
azione comune delle etnie della Repubblica Popolare della Cina
attraverso le procedure legali, basate sui compiti primari e la
pianificazione attenta di uno sviluppo ad alta qualità.
La
Cina ha sempre posto lo “sviluppo di elevato livello” tra i primi punti
dell’agenda di governo, evidenziandolo come il primo e principale
compito tra gli sforzi della Cina per costruire un Paese socialista
moderno sotto tutti i punti di vista. Come intende il perseguimento
dello “sviluppo di alto livello” nell’economia cinese? Come interpreta
le sue specifiche connotazioni?
Lo
sviluppo di nuove forze produttive è stato proposto dal segretario
generale Xi Jinping nel settembre 2023: lo stato di produttività
avanzata in cui l’innovazione gioca un ruolo di primo piano, è basilare
per promuovere l’autosufficienza scientifica e tecnologica di alto
livello. Anche per quanto riguarda lo sviluppo regionale coordinato, il
segretario generale Xi Jinping ha allestito una serie di incontri
incentrati sullo sviluppo regionale e ha tenuto discorsi importanti,
guidando la direzione dello sviluppo, attraverso il pieno sfruttamento
dei vantaggi di ciascuna regione, la costruzione di un assetto economico
regionale con vantaggi complementari e sviluppo di alta qualità e
trasformare l’energia potenziale dei divari di sviluppo nello slancio di
uno avanzamento coordinato.
Alta
qualità è anche la capacità di favorire uno sviluppo finanziario di
notevole livello. Dalla Conferenza Centrale sul Lavoro Finanziario che
propone che la finanza debba fornire servizi di alta qualità per lo
sviluppo economico e sociale e alle dichiarazioni del segretario
generale Xi Jinping che ha sottolineato – durante la cerimonia di
apertura – la creazione di un seminario speciale sulla promozione dello
sviluppo finanziario per i quadri dirigenti a livello provinciale e a
livelli ministeriali che aderiscano fermamente alle caratteristiche
cinesi. Per cui il contenuto rilevante delle Due Sessioni Nazionali di
quest’anno sullo sviluppo finanziario di alta qualità ha attirato molta
attenzione da parte di tutti i ceti sociali.
In
tal senso è fondamentale migliorare ulteriormente le funzioni del
mercato finanziario, consolidare le basi istituzionali e guidare il
flusso di risorse finanziarie verso le industrie e le imprese che sono
in linea con la direzione strategica dello sviluppo nazionale.
Continuare
a migliorare la vita, il benessere delle persone e la felicità sociale
sono l’obiettivo finale della promozione di uno sviluppo di alta
qualità. Quanto più grave e complessa è l’economia, tanto più importante
è concentrarsi sui problemi di sostentamento dei cittadini e garantire
loro i mezzi di sostentamento fondamentali.
Ritengo
che le due sessioni di quest’anno si concentreranno ancora sulla
rivitalizzazione rurale e sul sostentamento della classe dei contadini,
in particolare sull’aumento del sostegno industriale per aree rurali,
nonché corsi di aggiornamento per guidare i giovani a partecipare alla
predetta rivitalizzazione rurale.
Il
19 febbraio scorso, la IV riunione del Comitato centrale per
l’approfondimento globale delle riforme ha lanciato un segnale
importante sul lato della legislazione: «Quest’anno è un altro periodo
importante per l’approfondimento globale delle riforme. Il compito
principale è pianificare ulteriori riforme di approfondimento globale.
Questo non è solo un seguito pratico all’approfondimento globale delle
riforme dopo la III Sessione plenaria del XVIII Comitato Centrale del
Partito Comunista, ma anche un nuovo capitolo nella nuova era di
promozione della modernizzazione in stile cinese».
L’anno
scorso, in conformità con i nuovi requisiti per approfondire
globalmente le riforme nella promozione della modernizzazione in stile
cinese, una serie di lavori di riforma hanno fornito slancio e vitalità,
attraverso una serie di importanti misure di riforma. Si sono risolti i
problemi legati ai bisogni urgenti di uno sviluppo di alta qualità e i
problemi irrisolti che la gente attende con ansia. È occorso studiare e
organizzare l’attuazione della riforma delle istituzioni del partito e
dello Stato, migliorare il sistema di leadership, ottimizzare la
ripartizione delle responsabilità istituzionali in settori chiave quali
scienza, tecnologia, finanza, ecc., e i compiti di riforma a livello
centrale sono stati sostanzialmente completati.
Una
delle esperienze di riforma e di apertura di successo degli ultimi
quarant’anni è stata quella di continuare a espandere l’autonomia delle
entità del mercato e rafforzare continuamente il ruolo di esso
nell’allocazione delle risorse. Nella Repubblica Popolare della Cina si è
aderito alla direzione di una riforma orientata al mercato per svolgere
meglio il ruolo del governo e garantire il ruolo decisivo del mercato
stesso. Questo perché i rappresentanti e i membri dei comitati in
generale ritengono che si debba continuare ad attuare misure di riforma
che favoriscano l’espansione della domanda interna, l’ottimizzazione
della struttura, l’aumento della fiducia, la garanzia del sostentamento
delle persone, la prevenzione evitando i rischi e la concentrazione
sulla risoluzione dei problemi più critici e urgenti.
Inoltre
le imprese private rappresentano una forza importante per lo sviluppo
di alta qualità cinese e un promotore attivo dell’approfondimento delle
riforme e della creazione di nuove situazioni, attraverso l’introduzione
di leggi e regolamenti per promuovere lo sviluppo dell’economia privata
e rafforzare la fiducia e la vitalità del mercato al fine di esplorare e
sbloccare le difficoltà, i punti critici e gli ostacoli nello sviluppo
delle imprese private e attuare i requisiti per promuovere la loro
crescita.
- In
un momento di turbolenza economica globale, quale contributo offre,
alla stabilità dell’economia mondiale, il modello di sviluppo di elevato
livello della Cina?
Il
mondo di oggi è intrecciato con il caos e cambiamenti secolari si
stanno sgretolando, mentre i nuovi avanzano in progressione geometrica.
Il mondo è entrato in un nuovo periodo di tumulto e trasformazione. Lo
slancio della crescita economica mondiale è insufficiente e
l’instabilità, l’incertezza e i fattori imprevedibili stanno aumentando.
Dal restare indietro rispetto al mondo a partire dalla seconda metà del
XIX secolo, ai punti di forza nel guidare la tendenza mondiale
contemporanea, si dimostra pienamente che i salti qualitativi si
promuovono a vicenda.
La
modernizzazione in stile cinese rappresenta una grande innovazione
nella teoria e nella pratica della modernizzazione mondiale. Non esiste
né un unico modello di modernizzazione né uno standard di
modernizzazione universalmente applicabile nel mondo. Per molto tempo,
alcuni Paesi hanno monopolizzato il discorso sulla modernizzazione e
aderito alla “teoria occidentale-centrica”, sostenuto il cosiddetto
Washington Consensus” e amplificato continuamente l’illusione che “la
modernizzazione sia occidentalizzazione” e che “la civiltà occidentale è
la civiltà moderna”, la perfetta: ove tutti sono buoni e i cattivi
giacciono dall’altra parte. Alcuni dei principali Paesi occidentali
affermano di avere l’economia più sviluppata e la tecnologia più
avanzata al mondo, ma presentano la più grave polarizzazione tra ricchi e
poveri e registrano il maggior numero di morti sul lavoro. “Liberi e
democratici”, ma continuano ad esserci morti fra le minoranze etniche,
femminicidi e discriminazioni contro le minoranze etniche. Vendette e
divisioni sociali si sono aggravate come mai prima d’ora.
La
visione del mondo, i valori, la storia, la civiltà, la democrazia
popolare e socialista, l’ecologia, ecc., e le sue grandi pratiche
contenute nella modernizzazione in stile cinese, rompono il mito della
“modernizzazione = occidentalizzazione” e abbandonano il modello
occidentale incentrato sul capitale. L’espansione del materialismo,
l’abbandono della fede, l’espansione esterna (leggi: neocolonialismo e
imperialismo) e il saccheggio e le guerre contro popoli inermi, stanno
creando a comparativamente un nuovo modello di modernizzazione, quello
cinese che fornisce una soluzione alla società umana per raggiungere
pace e stabilità a lungo termine, eliminare la povertà estrema,
promuovere lo sviluppo comune e rispondere a sfide come quella
climatica.
La
Repubblica Popolare della Cina non solo sta praticando la
modernizzazione, ma sta anche intraprendendo il proprio percorso
innovativo per superare gli errori e le carenze della modernizzazione in
stile occidentale.
Il
modello di sviluppo ad alta qualità in stile cinese offre una nuova
scelta ai Paesi in via di sviluppo. Gli Stati che una volta erano
chiamati del Terzo e Quarto Mondo, hanno il diritto e la capacità di
esplorare in modo indipendente i propri percorsi unici verso la
modernizzazione in base alle proprie condizioni nazionali. Per un certo
periodo, alcuni di questi Paesi si erano illusi – ed indotti a farlo –
di “imparare dall’Occidente” e hanno copiato i modelli occidentali, di
conseguenza, non sono stati ovviamente in grado di adattarsi e sono
caduti in un pantano di stagnazione a lungo termine nello sviluppo e
nella situazione sociale, sfociate nell’instabilità politica.
Indipendentemente dalle enormi differenze nei livelli di sviluppo, nella
storia e nella cultura tra i Paesi, alcuni grandi Stati interferiscono
arbitrariamente negli affari interni di altri, impongono loro con
violenza militare e bombe sui civili i propri sistemi politici e valori
agli altri, attuano la “trasformazione democratica” e pianificano
“rivoluzioni colorate”, provocando disordini, conflitti e disastri
umanitari: segnando col rosso del sangue le striscie di mezzeria sul
loro percorso.
Dalla
predetta fondazione della Repubblica Popolare della Cina, soprattutto
dopo la riforma e l’apertura, sono trascorsi decenni per completare il
processo di industrializzazione che i Paesi sviluppati occidentali hanno
attraversato per centinaia di anni: la Cina ha creato un miracolo di
rapido sviluppo economico e sociale a lungo termine, che ha condotto
stabilità e ha cambiato profondamente il processo di sviluppo della
storia mondiale. Il rapporto della Banca Mondiale ha sottolineato che
dal 2013 al 2021, il tasso medio di contributo della Cina alla crescita
economica mondiale ha raggiunto il 38,6%, superando il tasso di
contributo combinato dei Paesi del G7. Per cui la pratica di successo
dello sviluppo ad alta qualità in stile cinese ha dato ai Paesi in via
di sviluppo nuove speranze e nuove scelte, innescando un’ondata di
“guardare a est” e di “imparare dalla Cina”.
4. Il
cambiamento del panorama economico ha prodotto una pressione da parte
degli Stati Uniti e una tendenza al disaccoppiamento, guidata dagli
Stati Uniti. Quale, secondo lei, è la questione più critica per
risolvere questo problema?
Le
relazioni economiche e commerciali tra Repubblica Popolare della Cina e
Stati Uniti d’America, RP della Cina ed Europa, e RP della Cina,
Giappone e Corea del Sud sono ancora influenzate dalla tendenza di fondo
del disaccoppiamento a lungo termine. È difficile che le relazioni
sino-americane ritornino all’epoca migliore, ed è arduo per la RP della
Cina tornare alla fase di principale partner commerciale degli Stati
Uniti d’America.
La
RP della Cina è passata dall’essere il principale partner commerciale
degli Stati Uniti d’America al terzo, superata da Messico e Canada. Un
tempo Pechino era il principale partner commerciale della Germania, ma
ora è stata superata da Washington.
Le
economie sviluppate guidate dagli Stati Uniti attuano il “near-shoring”
e il “friendly-shoring” per raggiungere la concorrenza e la sicurezza
economica. A partire dal 2019, gli Stati Uniti d’America hanno iniziato a
promuovere vigorosamente la creazione dell’area di libero scambio
USA-Canada-Messico, facendo sì che gli Stati Uniti rappresentino una
quota crescente di importazioni dall’area di libero scambio e
l’”outsourcing quasi-shoring” “ è diventata una tendenza alternativa.
Il
termine “friendly outsourcing” si riferisce ad alleanze di
“outsourcing” della catena industriale stabilite con alleati con
richieste politiche e modelli di governance simili per raggiungere quella che considerano la sicurezza della catena industriale.
La
tendenza del “near-shoring” e del “friendly-shoring” promossa dagli
Stati Uniti frenerà, nel breve termine, la globalizzazione e avrà un
impatto su giganti come la RP della Cina che hanno una posizione
importante nella catena dell’industria manifatturiera globale.
Inoltre
un altro punto ostico è la guerra tecnologica e le restrizioni al
trasferimento di tecnologia avanzata. Le recenti relazioni
sino-statunitensi non hanno raggiunto un consenso sostanziale, ma hanno
unicamente visto una svolta sulla questione fondamentale della
prevenzione di conflitti feroci. Considerando l’intero anno 2024, si
ritiene che le restrizioni alla guerra tecnologica e al trasferimento di
tecnologie avanzate non verranno allentate, ma diventeranno solo più
stringenti: si tratta di una richiesta fondamentale inarrestabile
nell’ondata di anti-globalizzazione politica.
Va
detto pure che le economie sviluppate dovrebbero passare dalla
debolezza alla realtà e incoraggiare la rivitalizzazione dell’industria
manifatturiera. I forti legami interni compensano le carenze e
prevengono il rischio di rimanere bloccati. Le economie sviluppate
stanno rilanciando l’industria manifatturiera, impedendo ai giganti
industriali con al centro le aziende cinesi di migliorare il loro
contenuto tecnologico e di acquisire più quote nella catena industriale.
Sotto
l’ondata di globalizzazione che dura da decenni, la profonda divisione
del lavoro ha trasformato in perdenti molte classi medie e basse delle
economie sviluppate, e le richieste politiche anti-globalizzanti sono
diventate sempre più intense. In tale contesto, i Paesi sviluppati
stanno promuovendo su larga scala il “reshoring” e la rivitalizzazione, e
dall’altro continuano a consolidare i loro vantaggi in campo
tecnologico. Come contromisura, la RP della Cina promuoverà catene forti
per colmare le carenze, promuovere il ricambio interno e prevenire il
rischio di colli di bottiglia.
In
primo luogo, la tendenza alla frammentazione della catena di
approvvigionamento industriale globale, riduce l’efficienza
dell’allocazione globale delle risorse e fa aumentare i costi di
produzione di varie materie prime, spingendo così lentamente verso
l’alto l’inflazione globale.
Se
tutte le economie del mondo costruissero le stesse fabbriche e
fabbricassero gli stessi prodotti, ci sarebbe un grave eccesso di
capacità e una grave duplicazione delle risorse. La tendenza alla
frammentazione e alla duplicazione degli investimenti nelle risorse
infatti sta riducendo l’efficienza dell’allocazione delle risorse
globali e, in definitiva, aumenta il costo di produzione delle materie
prime.
Un
gran numero di materie prime originariamente dovevano essere prodotte
solo nei distretti industriali cinesi ed esportate negli Stati Uniti. Ma
ora la RP della Cina produce materie prime di base e le esporta in
Vietnam o in Messico e poi negli Stati Uniti. In questo processo, la
catena industriale intermedia si è allungata del 30%, il che ha fatto
aumentare il costo di produzione delle merci e rallentato la consegna
efficiente dei beni. Oltre alle tendenze a lungo termine sopra
menzionate, tra le cause figurano anche le crisi energetiche e le
carenze materiali causate da guerre e conflitti regionali.
La
stagnazione della crescita è dovuta al forte ciclo del dollaro USA che
ha portato a un declino della crescita economica globale. I continui
conflitti geopolitici hanno influenzato anche la crescita economica
globale, che ha continuato a diminuire.
Gli
Stati Uniti alzano i tassi di interesse sul dollaro americano, e il
dollaro torna a essere importante a livello globale. Il ciclo forte del
dollaro statunitense e il suo modello di raccolta causeranno un declino
dell’intera crescita economica globale. La velocità di sviluppo dei
Paesi quali Vietnam, India, ecc. diminuiranno, così come il tasso di
crescita delle economie sviluppate tali il Giappone e l’Europa.
Per
cui le economie sviluppate, guidate da Stati Uniti d’America con al
traino l’Europa, stanno alzando significativamente i tassi di interesse
per frenare l’inflazione. Stimiamo che il tasso di inflazione globale
rimarrà intorno al 4% nel 2024: un livello ancora elevato.
Questa
situazione di stagflazione – ossia quando sono contemporaneamente
presenti nello stesso mercato sia un aumento generale dei prezzi, sia
una mancanza di crescita dell’economia – in termini reali non è un buon
segnale per l’economia globale nel 2024. Le Nazioni Unite hanno
recentemente previsto che il tasso di crescita economica globale nel
2024 rallenterà dal 2,7% nel 2023 al 2,4% nel 2024; ed è di gran lunga
inferiore al tasso di crescita medio del 3% prima dell’epidemia, e
rappresenta un calo molto netto.
In
definitiva la ragione principale deriva dall’intensificazione del
disaccoppiamento e della duplicazione dell’allocazione delle risorse,
che si traduce in un calo dell’efficienza economica globale, oltre che
dal forte status ciclico del dollaro statunitense, che ha un effetto
repressivo sull’economia globale.
5. Perché
è stato costante il racconto dell’Occidente del “crollo economico della
Cina” e “l’economia cinese ha raggiunto il suo picco?”
La
posizione preminente della RP della Cina nella produzione industriale
ha attirato l’attenzione di tutto il mondo, in particolare il suo grande
successo nel fornire beni di alta qualità e a basso prezzo ai
consumatori di tutto il mondo. Come abbiamo già detti la RP della Cina è
attualmente il più grande Paese manifatturiero del mondo e la sua
industria continua ad espandersi, aiutando la maggior parte dei Paesi in
via di sviluppo, e non solo, ad aver resistito e resistere all’impatto
del rallentamento della crescita economica causato dall’epidemia di
COVID-19.
Lo
sviluppo dell’industria manifatturiera e di altre aree produttive ha
migliorato l’immagine della Cina in patria e all’estero , ma ha anche
attirato alcune dure e irragionevoli critiche vecchio stile da parte
degli Stati Uniti d’America e dei propri caudatari. Colpire la RP della
Cina sembra essere diventata una tradizione politica nei rapporti dei
Paesi occidentali con l’Impero di Mezzo, e di tanto in tanto si ripete
la stessa vecchia melodia. I Paesi occidentali di solito usano trucchi
per fabbricare e distorcere i fatti dal nulla per attaccare e diffamare
l’immagine della RP della Cina, ma non menzionano mai il suo contributo;
preferendo porre in evidenza il “missionaresimo” occidentale nel
portare il “mondo libero” al di là con bombe intelligenti e massacri,
nonché provocare guerre periferiche per non porre in crisi la propria
produzione bellica.
Recentemente,
il presidente statunitense George Biden e il segretario al Tesoro
americano Janet Yellen hanno usato rispettivamente i termini “bomba a
orologeria” e “fattori di rischio per l’economia statunitense” per
commentare l’economia cinese. Secondo loro, il governo cinese guidato
dal presidente Xi Jinping, non è riuscito a portare prosperità al Paese
di 1,4 miliardi di persone, mentre la sua strategia economica finora è
stata in gran parte speculativa piuttosto che basata su proiezioni
realistiche.
Sebbene
gli Stati Uniti d’America siano ben consapevoli degli sforzi della RP
della Cina per risolvere il problema della disoccupazione urbana e
rurale, della produzione alimentare e dello sviluppo industriale per
eliminare con successo la povertà, quegli attacchi verbali infondati
continueranno a verificarsi, qualunque cosa accada. In effetti, gli
sforzi del presidente Xi Jinping hanno consentito all’economia cinese di
continuare a crescere, mantenendo la promessa dei fondatori della
Repubblica Popolare Cinese, rendendola Cina migliore giorno dopo giorno.
L’implicazione
della retorica dei politici statunitensi è che – considerando il
contributo dell’industria manifatturiera cinese alla produzione e al
consumo globale – l’economia cinese una volta crollata avrà un impatto
negativo su tutti, e lo sviluppo economico e sociale della maggior parte
dei Paesi del mondo si troverà ad affrontare questioni di cui gli
stessi Stati Uniti d’America e i Paesi occidentali non ne saranno
immuni. I predetti politici hanno ripetutamente ricordato ai cittadini i
pericoli e rammentati loro la loro esperienza durante la pandemia di
coronavirus, quando la produzione industriale in Cina ha rallentato e le
catene di approvvigionamento globali sono state interrotte, facendo
aumentare l’inflazione e riducendo i redditi.
Le
statistiche invece dimostrano – a parità di Covid-19 per tutti – che
l’industria manifatturiera cinese rappresenta oltre il 28% del totale
mondiale, mentre gli Stati Uniti d’America sono a circa il 16%. Inoltre,
secondo i dati del Brookings Institution
– centro di ricerca senza scopo di lucro, fondato nel 1916 con sede
centrale a Washington D.C. – la RP della Cina ha mantenuto un reddito
annuo di oltre due trilioni di dollari statunitensi dal 2018, il che
dimostra pienamente i risultati raggiunti da Pechino nella governance
economica a fronte di un’enorme incertezza globale. Inoltre, il governo
cinese insiste nell’essere incentrato sulle persone, concentrandosi su
uno sviluppo di alta qualità, perseguendo basse emissioni di carbonio,
innovazione e sostenibilità e migliorando costantemente l’ambiente
rurale e gli standard di vita delle persone.
Dovremmo anche renderci conto che la performance
economica non può essere statica: la cosa più importante è migliorare
continuamente la capacità di gestione e controllo del rischio, essere
sempre pronti ad affrontare – come dicono i cinesi – i cigni neri e i
rinoceronti grigi e allo stesso tempo ottimizzare la produzione e la
distribuzione. L’economia cinese, infatti, continua a migliorare: nella
prima metà del 2023, il PIL cinese era cresciuto del 5,5%; e nell’agosto
dello stesso anno, il valore aggiunto industriale è aumentato del 4,5%.
Sia nel breve che nel lungo termine, l’economia cinese manterrà lo
slancio di crescita.
È
evidente che i politici occidentali – chi per posizione di potere e chi
per timore di ritorsioni da parte di Metropolis – distorcono i fatti e
diffamano l’economia cinese perché considerano la Cina come un “alieno”
che non segue né aderisce al percorso di sviluppo politico ed economico
dell’Occidente: per cui si tratta essenzialmente della trita e ritrita
storia hollywoodiana: “Qui ci sono i buoni” e “Lì ci sono i cattivi”;
chiamarla una disputa ideologica sarebbe troppo elogio.
In
effetti abbiamo assistito alla forte resilienza dell’economia cinese
sotto la guida del presidente Xi Jinping e, anche di fronte a enormi
incertezze come l’epidemia di COVID-19, la RP della Cina ha mantenuto la
sua posizione di primo Paese manifatturiero. Pertanto, la propaganda
dei Paesi occidentali che offusca l’immagine della RP della Cina è
fuorviante: questo tipo di metodo politico che spera di utilizzare le
questioni internazionali per deviare i conflitti interni è ormai
obsoleto da tempo nel mondo di oggi.
6. La
Cina è da tempo una forza trainante della ripresa economica mondiale,
questa tendenza continuerà nel 2024? Confida in questa prospettiva?
Cito
il Fondo monetario internazionale che ha recentemente alzato le sue
previsioni di crescita per l’economia cinese e le economie asiatiche
emergenti nel 2024. Allo stesso tempo, sulla base della crescita
resiliente delle principali economie come la stessa RP della Cina, il
FMI ha aumentato le sue previsioni di crescita economica globale per
quest’anno di 0,2 punti percentuali, portandole al 3,1%. Il FMI ha
sottolineato che la revisione al rialzo delle previsioni di crescita
economica della RP della Cina riflette la continuazione dello slancio di
crescita dell’economia cinese superiore alle attese lo scorso anno e il
ruolo trainante dell’introduzione da parte del governo cinese di
politiche pertinenti.
Il
Fondo monetario internazionale ha dichiarato nel suo ultimo “World
Economic Outlook Report” che la crescita economica globale probabilmente
vedrà un’ulteriore tendenza al rialzo nel 2024. Tra i fattori
principali figura l’accelerazione della ripresa economica della RP della
Cina.
Le
aspettative ottimistiche per la crescita economica della RP della Cina
hanno inoltre rafforzato la fiducia nella crescita economica regionale.
Il FMI prevede che, poiché la crescita economica della RP della Cina
potrebbe superare le aspettative, il tasso di crescita economica
complessiva delle economie emergenti in Asia dovrebbe raggiungere il
5,2% quest’anno, 0,4 punti percentuali in più rispetto alle previsioni
dell’ottobre dello scorso anno.
Non solo il FMI, ma anche istituzioni finanziarie internazionali come Goldman Sachs e UBS Group AG
(una società svizzera di servizi finanziari con sede a Zurigo e
Basilea) hanno recentemente pubblicato rapporti in cui si afferma che i
settori dei consumi e dei servizi cinesi continueranno il trend di ripresa post-epidemia nel 2024. L’Economist Intelligence Unit britannico e altri prevedono che i fondamentali economici della Cina saranno più solidi nel 2024.
Sonali
Jain-Chandra, capo della delegazione del FMI nella RP della Cina per il
rapporto di consultazione dell’Articolo IV, ha detto ai giornalisti che
le politiche attuate dal governo cinese avranno un impatto positivo
sull’economia, aggiungendo che la ricerca relativa al FMI mostra che
ogni punto percentuale di crescita economica della RP della Cina
spingerà la crescita economica di altri Paesi di 0,3 punti percentuali.
Ritiene che la crescita economica della RP della Cina sarà ancora
superiore alla media globale nel 2024 e che la Cina sarà il principale
contributore alla crescita economica globale nel 2024.
Basti questo.
Giancarlo Elia Valori
https://www.bankimpresanews.com/riflessione-elia-valori/2024/03/04/45671_cina-modernizzazione-sviluppo-e-nuovo-ordine-mondiale/