lunedì 19 febbraio 2018

Fra mistero e poesia: intervista di Luca Bagatin al musicista Fabio Mengozzi

Fabio Mengozzi, astigiano, classe 1980, è un musicista di fama internazionale che già in passato ho avuto modo di intervistare e della cui musica ho già avuto modo di parlare.
Fabio è un amico conosciuto quasi per caso ormai diversi anni fa, la cui musica è un inno alla gnosi ed alla spiritualità. Musica che si avvale di relazioni matematiche fra le note, attraverso il procedimento caro a Pitagora di trasformare i numeri in note musicali, appunto.
Fabio ha dato alla luce proprio in questi giorni il suo primo disco, "Mistero e poesia", pubblicato da Stradivarius (http://www.stradivarius.it/scheda.php?ID=801157037094500), che si compone di diciotto brani.
Di seguito l'intervista che mi ha concesso in merito.

Luca Bagatin: Come nasce l'idea di questo disco ?
Fabio Mengozzi: Negli ultimi anni ho composto numerosi brani dedicati al mio strumento, il pianoforte. Tuttavia ho destinato ai pubblici concerti solo una parte di essi. Di conseguenza molti brani, nati unicamente dalla mia esigenza interiore, erano rimasti nel cassetto e così ho pensato di selezionare alcuni fra i brani più rappresentativi e riunirli assieme in un'unica pubblicazione discografica.

Luca Bagatin: Qual è il "mistero" celato dietro al titolo del tuo disco ?
Fabio Mengozzi: Un mistero lo è a tutti gli effetti quando non si è in grado di rappresentarlo a parole. Tutti facciamo esperienza del mistero e del Divino, perché sono celati in ogni atomo del creato. Ne è conferma il fatto che l'uomo si pone interrogativi dalla epoche più remote. E fa bene a farlo, anche quando rimane senza risposte.
La musica è un linguaggio particolarmente ineffabile. Non so se sia in grado di disvelare misteri, ma certamente rivolgendosi direttamente alla parte più profonda dell'essere umano, ben si presta a sospingere l'ascoltatore verso lidi incontaminati, inducendo a guardare dentro noi stessi.

Luca Bagatin: La copertina del disco è un'allegoria di simboli legati alla spiritualità ed al mondo onirico. Un faro nel mare, una stella cadente, una sfinge... Mi hai detto di averlo ideato tu. Che cosa vuole rappresentare ?
Fabio Mengozzi: E' opera dell'artista Lia Rinetti, che l'ha fedelmente realizzata in modo mirabile, seguendo l'idea che mi era venuta nel primo mattino di una fredda giornata invernale.
Posto che il soggetto centrale di un disco è e sempre deve essere la musica, mi sono domandato quale potesse essere il contenuto grafico con il quale proporre il disco agli ascoltatori. In fondo, la copertina è il biglietto da visita di un disco. Ho così immaginato di accorpare in un'unica rappresentazione alcuni dei simboli cui si riferiscono i brani del disco. Il tutto è ambientato di notte, senza presenza umana. Una cometa (ndr. il CD contiene un brano intitolato “Cometa nella notte”), che tradizionalmente è considerata un evento astronomico legato al fato, sfavilla in un cielo stellato sul quale si staglia la penetrante luce d'un faro, riferimento al brano “Faro notturno”. Al centro della scena, immobile e possente una Sfinge evoca il senso più alto di sacralità, assoluto e mistero. Si ritrovano anche gli Elementi. A terra un compasso, simbolo di spiritualità, incuneato nella sabbia.

Luca Bagatin: La tua musica è suonata ormai da tempo in tutto il mondo. Come immagini sarà accolto "Mistero e poesia" dal pubblico ?
Fabio Mengozzi: La mia speranza è che le persone, in qualche modo, possano trarre beneficio dall'ascolto della mia musica. Si tratta di una musica “stratificata”, ovvero convivono in essa differenti piani. Spero che in molti vogliano approfondire e addentrarsi oltre il livello più superficiale dell'ascolto.

Luca Bagatin

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