sabato 9 settembre 2017

Intervista di Luca Bagatin alla ballerina e coreografa internazionale Ralitza Kavaldjieva

Non so cosa mi colpì di Ralitza Kavaldjieva. Forse il naso, gli occhi, il sorriso.
Quando vengo colpito dal fascino di una donna ho come una specie di epifania religiosa che mi fa comprendere subito, sulla base dei tratti esteriori, l'interiorità di un animo femminile profondo.
Fu così che decisi di contattare Ralitza, conoscerla, intervistarla. E scoprii che avevamo non poche affinità ideali, caratteriali, spirituali, artistico-creative.
Ralitza è una giovane ballerina bulgara di livello internazionale. Classe 1981 manifestò già a 5 anni la passione per la danza, trasmessale da una famiglia di artisti. La nonna - Antonova Zdravka - era infatti una famosa cantante lirica, mentre la madre, Nadezdha Ivanova Miteva, fu giovane campionessa di ginnastica ritmica nel suo Paese e lo zio, Petar Antonov, fu affermato attore dei Paesi dell'Est e le permise di preparare l'esame statale che la porterà ad entrare nella Scuola Nazionale delle Belle Arti Dobri Hristov (Teatro dell'Opera di Varna).
A 9 anni Ralitza ha un sogno: diventare ricca e famosa, ma non per sé stessa. Bensì per poter avere le risorse per poter accudire quanti più cani e animali randagi possibile. I beni materiali non le interessano, ciò che le sta a cuore è l'amore per gli animali. E così ad appena 10 anni d'età sostiene il già citato esame statale per poter essere ammessa al Teatro dell'Opera di Varna, la sua città natale. Viene ammessa e l'anno seguente, a soli 11 anni, è ammessa alla Scala di Milano e qui si trasferirà con la famiglia divenendo, anni dopo, Prima Ballerina presso la Compagnia Nazionale di Raffaele Paganini.
Diplomata e laureata presso l'Accademia Nazionale di Danza, Ralitza Kavaldjieva ha aperto la Scuola di Danza dell'Est presso Ardea (Roma), che ha permesso a molti bambini di imparare non solo a danzare, ma anche a conoscere meglio il linguaggio del corpo e a "sentire la propria voce interiore". Ralitza, attraverso questo ed altri progetti e coreagrafie da lei scritti e realizzati ha voluto e vuole lanciare principalmente un messaggio di denuncia nei confronti dei disastri naturali (o "snaturali" come li definisce lei) che devastano il Pianeta Terra e di speranza attraverso un percorso di decondizionamento delle menti e di risveglio spirituale delle anime, a partire da quelle dei più piccoli. Perché i bambini, come ama dire lei, "sono speciali ed uniche anime sagge poratrici d'amore per l'umanità".
Affascinato da questa incantevole donna e dai suoi progetti di impegno artistico e soprattutto sociale, e proponendole una futura collaborazione, ho deciso ed avuto l'opportunità di intervistarla e farla conoscere meglio al pubblico, in quanto personaggio non mediatico e, come tale, destinato a diventare protagonista di un presente ed un futuro di grande rinascita spirituale per il Pianeta.

Luca Bagatin: Iniziamo con una domanda di rito: come nasce la tua passione per la danza, Rali ?
Ralitza Kavaldjieva: La mia passione nasce con la musica di Michael Jackson e Madonna. Madonna era adoratissima da mio zio, il quale me la trasmise attraverso i poster che addobbavano la mia cameretta e che furono le prime immagini che vedevo quando aprivo gli occhi la mattina.
Sognai subito di divenire una pop star come lei, allo scopo di poter salvare i cani randagi di tutto il mondo! Successivamente, frequentando il Teatro dell'Opera, ho scoperto la lirica ed il mio "spirito" si è riconosciuto in quel tipo di musica, più remota e arcaica.

Luca Bagatin: Nel mio articolo introduttivo ho riassunto il tuo percorso artistico e lavorativo. Puoi parlarcene più dettagliatamente ?
Ralitza Kavaldjieva: Hai fatto bene a riassumerlo perché il mio percorso artistico è molto lungo e ampio e ci vorrebbe il mio curriculum intero per descriverlo. Preferirei riassumerlo dicendo che è un percorso che comprende ruoli nei quali il mio carattere grintoso si riconosce molto.

Luca Bagatin: Come e quando è nata l'idea di aprire la Scuola di Danza dell'Est ?
Ralitza Kavaldjieva: Scuola di Danza dell'Est nasce ad Ardea nel 2009, nel momento in cui decisi di dare un calcio al sistema ed al mondo dello spettacolo in generale. Ed è nata dalla mia volontà di trasmettere qualcosa, soprattutto ai giovani. Ma prima di tutto, per poter fare ciò, ho dovuto essere una brava allieva.

Luca Bagatin: Come ho scritto e come mi hai spesso raccontato, le tue coreografie ed i tuoi spettacoli hanno sempre un doppio significato: artistico e spirituale. Ovvero vogliono lanciare un messaggio e coinvolgere i partecipanti, siano essi attori che spettatori. Quali sono i messaggi che vuoi lanciare ?
Ralitza Kavaldjieva: I miei spettacoli nascono da un'idea di base che solitamente si manifesta in me molto tempo prima di iniziare a realizzarli. Così inizio ad osservare tutto ciò che mi circonda e che "in realtà" è creato dalla mente materiale. Siamo un tutt'uno con ciò che vediamo, ma non ce ne rendiamo conto in quanto i nostri sensi sono limitati dalla materia. Così unisco tutto ciò in un unico pensiero attraverso più energie e creo del potenziale artistico. Un po' come fanno le formiche: assieme ed unite riescono ad abbattere ogni barriera, pur essendo microscopiche.
I miei spettacoli lanciano messaggi spirituali per coloro i quali li sanno cogliere. I bambini ai quali insegno sono degli strumenti che, assieme alla musica, possono raggiungere gli adulti e rompere i loro schemi mentali precostituiti. Il mio obiettivo è così, attraverso la danza e la musica, quello di risvegliare i loro cuori. Ritengo che le persone abbiano un potenziale Divino, ma siano cadute in una sorta di profonda "amnesia" a causa del sistema materialistico da loro stesse creato. Hanno la fortuna di abitare in un pianeta bellissimo, ma non se ne rendono conto e pensano che l'unico modo di vivere sia quello di accumulare ed utilizzare il danaro. Attraverso i miei spettacoli cerco di rompere ogni schema materialistico e raggiungere i cuori umani.
Luca Bagatin: Puoi citarci alcuni degli spettacoli da te scritti e messi in scena ?
Ralitza Kavaldjieva: Sono molti. Fra gli ultimi posso dirti che ho montato la Snow Queen in Germania due anni fa al Grand Teatro di Flansburg. Con i primi ballerini dell'Opera di Belgrado
ho ricevuto la proposta di montare la produzione del Conte di Montecristo all'Opera di Sofia e Varna, ma ho dovuto rifiutare perché stavo preparando il mio show per un importante concorso a Milano che ha vinto un premio all'American Ballet. Ho fatto poi molte altre esperienze importanti, come il Festival Intercontinentale di musica jazz e poesia, interamente dipinta su tutto il corpo con la tecnica del body painting. In quell'occasione ho rappresentato il futurismo, accompagnata dalla famosa violinista Anila Kraja. Collaboro costantemente con la Fenice ed il centro culturale bulgaro di Roma ed ho interpretato diversi ruoli nei teatri italiani più famosi. Fra i quali la Carmen di Bizet, assieme a Raffaele Paganini.

Luca Bagatin: Al mondo dello spettacolo e della televisione hai preferito un percorso tuo personale, non mediatico, indipendente, al di fuori di tutti i canali tradizionali. Come mai questa coerente ed ammirevole scelta ?
Ralitza Kavaldjieva: Perché non sono una persona disposta a scendere a compromessi. Così ho preferito seguire il mio percorso da indipendente. Opponendomi al sistema. Nel mio piccolo faccio molta beneficienza, mantenendo le bambine di alcune famiglie italiane che a causa del sistema capitalista perdono il lavoro e la possibilità di istruire i propri figli.
Ci sono bambine che vedono in me una "maestra di vita", ma non voglio insegnare nulla a nessuno. Solo aiutarle a ritrovare la loro autostima, facendo loro da semplice guida. Da ogni bambino cerco di tirar fuori il meglio. Per fare questo mi ispiro per molti versi ai concetti spirituali dei bambini indaco e cristallo, ovvero anime che hanno la missione di risvegliare la coscienza delle persone.

Luca Bagatin: Che tipo di donna è, in sostanza, Ralitza Kavaldjieva ?
Ralitza Kavaldjieva: Una donna combattiva, fedele, coraggiosa e grande lavoratrice.


Luca Bagatin (nella foto con Ralitza)

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