mercoledì 23 agosto 2017

Una Rosa per Anita (tratto dal sito dell'ANVRG)

Finalità del progetto  Il progetto «La rosa di Anita» si propone di divulgare e valorizzare in Italia e nel mondo l’immagine di Ana Maria de Jesus Ribeiro (1821- 1849), più nota come Anita, la inseparabile compagna del Generale Giuseppe Garibaldi nel corso di molte delle sue avventurose peripezie. Lo strumento per mettere in atto questa suggestiva quanto ardita iniziativa proviene da un ibrido di rosa molto particolare e suggestivo quale emblema femminile di amore, fedeltà e integrità morale. Proprietario di questa rosa molto particolare è l’Istituto Tecnico “Garibaldi-Da Vinci” di Cesena, che il 28 maggio 2016 ha presentato una intera collezione di rose donata da Giulio Pantoli, esperto ibridatore di rose, tra le quali si distingue quella importantissima dedicata ad Anita Garibaldi.
La rosa “Anita Garibaldi” La scienza ha ormai attestato la capacità dei fiori di influenzare positivamente la psiche attraverso la loro bellezza e il loro colore e sotto il profilo simbolico la rosa rientra più ampiamente nell’ancestrale culto dei fiori di cui è l’assoluta regina. È soprattutto a partire dal Medioevo che la rosa si diffonde in Europa come simbolo dell’amore, della fede o dell’ideale. Nel Roman de la Rose, una delle più celebri opere letterarie ispirate all’Amor cortese ideato da Guillame de Lorris intorno al 1229, l’autore identifica la Rosa con l’ideale femmineo di bellezza spirituale che spinge l’uomo al perfezionamento interiore. Sempre nel Medioevo si indicano talvolta come “Rose” tutti i fiori in analogia al ricevimento della grazia, alla bellezza spirituale o alla fede. Ai vassalli più fedeli era concessa la Rosa d’Oro, simbolo di fedeltà e onorificenza e una rosa a cinque petali era posta sul confessionale quale simbolo della riservatezza e del segreto: l’iscrizione “sub rosae” significava “sotto il sigillo del silenzio e della discrezione”.
La rosa “Anita Garibaldi”, a prescindere dalle considerazioni scientifiche, letterarie o religiose, riveste un significato altamente simbolico che, accostato alla personalità e alla determinazione di Anita Garibaldi, assume connotati intrinseci che rispecchiano valori genuini di generosità e grande integrità La rosa “Anita Garibaldi” donata da Giulio Pantoli all’Istituto Tecnico “Garibaldi-Da Vinci” di Cesena. Giuseppe e Anita Garibaldi cavalcano alla volta di San Marino e sconfinano in Romagna. morale come ad esempio la purezza d’animo, il rispetto verso il prossimo e il senso del dovere, nonché l’amore per la Patria e per i Popoli. Si tratta di un tema importante: l’eroina che mai volle abbandonare il suo uomo anche nei momenti più duri e rischiosi, a costo di correre persino incontro alla morte; un mito, il suo, rimasto sempre molto vivo e sentito in Romagna – fin dalla sua morte avvenuta il 4 agosto 1849 – più che in ogni altro luogo al mondo. Per lunghi decenni la sua figura era stata quasi dimenticata, poi fu riesumata dopo la morte del marito, forse perché quest’ultimo ebbe altre compagne e anche perché vietò che si scrivessero sue biografie finché lui fosse rimasto in vita e anche per il fatto che il dolore per la perdita della compagna perfetta non lo aveva mai lasciato.
Ecco il motivo per cui potrebbe essere piantata in tutti i parchi e giardini intitolati ad Anita e, per estensione, anche in quelli dedicati al Generale Garibaldi. Partendo da una rosa “unica”, come “unica fu lei”, la Romagna può ambire a farsi vanto della donna da considerare come la sua principale eroina.  La divulgazione potrebbe culminare con l’esposizione e la vendita della rosa durante le ricorrenze e le celebrazioni delle Associazioni Garibaldine sotto il diretto coordinamento dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini.
Borghi, 19 marzo 2016: il Convegno svoltosi presso il Museo e Biblioteca Renzi di San Giovanni in Galilea (al centro anche il Sindaco Piero Mussoni). Sogliano al R., 19 marzo 2016: il Sindaco Sabattini e il Presidente A.N.V.R.G. Annita Garibaldi Jallet inaugurano il parco intitolato ad Anita. Un’altra occasione giusta per presentare e divulgare a più riprese e in maniera ufficiale la rosa e quindi valorizzare la figura di Anita è l’annuale raduno che si svolge a Cesenatico, ma potrebbe essere fatto anche nel corso dell’annuale appuntamento delle celebrazioni della Festa della Repubblica che si svolge il 2 giugno e della rievocazione dell’Unità d’Italia che cade il 17 marzo di ogni anno, quando le Autorità militari e civili s’incontrano in maniera solenne.
In tali occasioni potrà anche essere dato spazio al volume già stampato Garibaldi nelle Terre del Rubicone sulla Trafila, che ben si inserisce nel contesto storico e cerimoniale di queste ricorrenze e, se occorre, procedere alla sua ristampa. Tra l’altro il volume è già stato depositato presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ed è stato inviato al Presidente del Consiglio assieme a una lettera del Presidente dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, la Prof.ssa Annita Garibaldi Jallet, discendente diretta di Anita.
Realizzazione del Progetto Il progetto è ideato e realizzato dall’Ente Morale Museo e Biblioteca Renzi di Borghi che cura anche l’aspetto divulgativo e organizzativo (opuscolo “La Rosa di Anita”, gadget, preparazione del materiale didattico-conoscitivo, conferenza stampa, incontri e giornate cerimoniali). Coordinatore del progetto è il Direttore del Museo Dott. Andrea Antonioli, che è anche curatore assieme ai suoi stretti collaboratori, il Prof. Alessandro Ricci e il Dott. Giampaolo Grilli (che fanno parte della Commissione di ricerca storica dell’Ente Morale Museo e Biblioteca Renzi) con la collaborazione del Museo della Linea Christa e il sostegno dei Comuni di Sogliano al Rubicone e di Borghi.
Verranno coinvolti anche tutti gli altri Comuni nei quali ricade la Trafila, quali la Repubblica di San Marino e i Comuni di Roncofreddo, Longiano, Savignano sul Rubicone, Gatteo, Cesenatico, Comacchio, Ravenna, Modigliana (dove cioè Garibaldi è transitato), per cui verrà creato un logo con l’effige della rosa “Anita Garibaldi” che costituirà l’emblema della figura di Anita.
Il progetto vedrà inoltre la collaborazione e il patrocinio dell’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali dell’Emilia-Romagna, dell’Istituto Tecnico “Garibaldi-Da Vinci” di Cesena, dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini e della Società Conservatrice Capanno Garibaldi. Per quanto riguarda la produzione delle piante di rosa, sarà l’Istituto Tecnico Statale “GaribaldiDa Vinci” di Cesena a incaricare un vivaista.
Inizialmente verranno prodotte un numero limitato di piante da destinare come prima volta a una cerchia limitata di persone e su prenotazione. La rosa “Anita Garibaldi” potrà essere disponibile solo dopo due anni dall’innesto a un prezzo orientativo di 15-20 euro. Le prenotazioni saranno raccolte dallo stesso Istituto Tecnico “Garibaldi-Da Vinci” e dall’Ente Morale Museo e Biblioteca Renzi.
La divulgazione relativa alla possibilità di acquistare le piante potrebbe essere svolta tramite l’inserimento dell’avviso nella rivista garibaldina “Camicia Rossa” e tramite i media e altri giornali e riviste, le mailing-list e i contatti resi disponibili da parte dei Comuni di volta in volta interessati agli eventi che si svolgeranno in Romagna e che possono essere estesi ad ogni parte d’Italia e all’estero, cioè dove ci sarà la volontà di organizzare eventi simili.
L’iniziativa prevede infine la pubblicazione di un opuscolo dal titolo “La Rosa di Anita” che illustra sotto diversi profili e discipline le caratteristiche dell’ibrido donato dal botanico ravennate Giulio Pantoli all’Istituto Tecnico “Garibaldi-Da Vinci” di Cesena, con testi e contributi da tradurre anche in altre lingue. L’opuscolo sarà sostanziale per una efficace divulgazione della rosa, ma soprattutto per illustrare la figura di Anita Garibaldi.
Tale strumento accompagnerà durante ogni evento la rosa, alla quale verrà appeso un cartellino pieghevole quale marchio di qualità con le caratteristiche della pianta, i loghi delle istituzioni coinvolte e sintetiche informazioni ai fini di una adeguata ed efficace divulgazione. Nel corso degli eventi possono essere distribuiti e/o venduti altri oggetti simbolici e/o gadget inerenti la rosa “Anita Garibaldi”, ma anche oggetti attinenti alla Trafila romagnola e, come già accennato, anche il volume Garibaldi nelle Terre del Rubicone, che potrebbe in tal modo essere divulgato in maniera efficace.
COORDINAMENTO GENERALE Andrea Antonioli
COMITATO SCIENTIFICO Andrea Antonioli – Direttore Ente Morale Museo e Biblioteca Renzi di Borghi Giampaolo Grilli – Collaboratore Ente Morale Museo e Biblioteca Renzi di Borghi Alessandro Ricci – Docente Istituto Tecnico “Garibaldi-Da Vinci” di Cesena Annita Garibaldi Jallet – Presidente Ass. Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini Fiamma Lenzi – Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna
COMITATO TECNICO-ORGANIZZATIVO Quintino Sabattini – Sindaco del Comune di Sogliano al Rubicone Piero Mussoni – Sindaco del Comune di Borghi Dante Orlandi – Assessore alla Cultura del Comune di Sogliano al Rubicone Marina Tosi – Assessore alla Cultura del Comune di Borghi Nevio Magnani – Presidente Ente Morale Museo e Biblioteca Renzi di Borghi Andrea Antonioli – Direttore Ente Morale Museo e Biblioteca Renzi di Borghi Michele Benvenuti – Direttore Museo della Linea Christa di Sogliano al Rubicone Camillo Giorgi – Dirigente Scolastico Istituto Tecnico “Garibaldi-Da Vinci” di Cesena Fiamma Lenzi – Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna Silvio Monticelli – Presidente A.N.V.R.G. Sezione di Cesenatico Maurizio Mari – Segretario della Società Conservatrice Capanno Garibaldi di Ravenna

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