domenica 23 luglio 2017

Cuba: Dio Patria Socialismo. Articolo di Luca Bagatin

Era il 26 luglio 1953 quando alcuni esponenti del Partito Ortodosso - partito ispirato al Libertador José Martì - guidati da un avvocato di ventisei anni chiamato Fidel Alejandro Castro Ruz, iniziarono la Rivoluzione contro il dittatore Fulgencio Batista, il quale aveva trasformato Cuba nel "bordello degli Stati Uniti d'America".
Questo l'inizio di un'epoca storica che porterà Cuba a riacquistare, nel 1959, la sua sovranità perduta.
Di questo tratta l'ottimo saggio "Cuba: Dio Patria Socialismo" di Andrea Virga, edito da Nova Europa (http://www.novaeuropa.it). Virga, una militanza passata a destra e dunque non sospettabile di simpatie castriste e socialiste, analizza in questo saggio composto da numerosi ed approfonditi articoli, la Storia della Rivoluzione cubana sino alla Cuba dei giorni nostri. E lo fa senza alcun pregiudizio, avedo vissuto diversi anni a Cuba, dimostrando, anzi, al di là della vulgata di matrice liberal-destrorsa, quanto l'Isola caraibica per eccellenza sia una piccola grande democrazia ispirata non tanto al marxismo, quanto piuttosto al socialismo originario ed al pensiero di José Martì, primo Libertador dell'Isola del XIX secolo.
Chi fu, innanzitutto, José Martì ? Virga gli dedica un intero capitolo. Nato nel 1853 da due spagnoli della classe media, è arrestato a soli sedici anni per aver scritto, assieme ad altri suoi compagni di scuola, una lettera ad un altro suo compagno reo di essersi arruolato volontario con i collaborazionisti del Re di Spagna. Le sue simpatie, sin dal 1868, vanno infatti agli insorti che chiedono libertà e indipendenza dalla Madrepatria. Nel 1871 sarà così deportato in Spagna e qui inizierà ben presto la sua attività letteraria e giornalistica. Impossibilitato a tornare a Cuba, soggiornerà in Messico e Guetemala e sarà iniziato alla Massoneria. Tornato a Cuba nel 1879 sarà subito messo agli arresti e sceglierà l'esilio a New York e qui sarà nominato portavoce del Comitato Rivoluzionario Cubano. Continuerà così a battersi per l'indipendenza della sua patria e di tutte le Repubbliche latinoamericane, dal Venezuela all'Uruguay e pubblicherà il saggio "Nuestra America", oltre che fonderà, nel 1892, il Partito Rivoluzionario Cubano. Nel 1895 scoppierà la guerra d'indipendenza dell'Isola, alla quale egli prenderà parte, ma sarà ucciso in una imboscata. Ispirato da Simon Bolivar e dai Libertadores della sua epora, oltre che estimatore dell'idealismo tedesco e opera di Marx, Martì conierà il motto "Essere istruiti per essere liberi" ed oggi la sua statua e la sua effige campeggia in tutta Cuba ed è la massima figura ispiratrice dei rivoluzionari castristi.
Come spiega Andrea Virga, è infatti errato ritenere che la Rivoluzione cubana abbia avuto una impronta marxista-leninista in quanto già il Movimento 26 luglio, guidato da Fidel Castro e che nel 1953 darà vita alla Rivoluzione, era formato non già da comunisti, bensì da membri di quel Partito Ortodosso "di centro" ispirato a Martì. Il carattere socialista marxista sarà successivamente acquisito più per necessità di carattere geopolitico internazionale che per autentica convinzione, al punto che Cuba fu da sempre un'Isola ribelle finanche nei confronti dell'Unione Sovietica, applicando un socialismo di matrice più autogestionaria che statalista.
Gli stessi oppositori dell'attuale governo cubano - come evidenziato nel saggio di Virga - sono di matrice socialdemocratica e cristiano-democratica e, pur chiedendo il multipartitismo e una economia sociale di mercato, sono ben lungi dal contrastare le conquiste sociali ottenute dalla Rivoluzione, in particolare nel settore dell'istruzione pubblica e sanitaria, una delle eccellenze al mondo.
A Cuba non vi è infatti un sistema multipartitico, ma l'unico partito politico esistente, ovvero il Partito Comunista Cubano, al quale possono accedere solo persone che si sono particolarmente distinte in ogni campo sociale e pubblico, è ben lungi dall'influenzare la politica del Paese.
Dal 1992 le elezioni politiche sono ammesse e sono a suffragio universale e chiunque può prendervi parte. La selezione dei candidati avviene nel modo più democratico possibile, ovvero dal basso e attraverso assemblee di quartiere. Successivamente i candidati selezionati saranno sottoposti all'approvazione popolare ed ogni cittadino può esprimere una o due preferenze e risulteranno eletti solo i candidati che otterranno l'approvazione di almeno il 50% dei votanti. E' vietata la propaganda elettorale proprio per assicurare ad ogni candidato lo stesso trattamento, evitando quelle campagne milionarie che nei Paesi cosiddetti "liberali" hanno generato il fenomeno delle tangenti e della corruzione (sic !).
Un sistema, in sostanza, assolutamente democratico, in barba alle accuse di "dittatura" mosse dalle sedicenti "democrazie liberali".
Aspetto approfondito da Andrea Virga nel suo saggio sono i Comitati di Difesa della Rivoluzione, fiore all'occhiello dell'Isola ed al quale sono affiliati oltre 8.400.000 cubani su una popolazione di 9.000.000 sopra i 14 anni di età e sono totalmente autofinanziati.
Tali Comitati, il cui simbolo richiama i "mambises" delle guerra d'indipendenza, hanno il compito sia di garantire la sicurezza cittadina, oltre che il decoro e la pulizia urbana, sia di fornire informazioni in campo medico-sanitario e di garantire la prevenzione attraverso raccolta e donazione di sangue, praticando vaccinazioni ed attività di assistenza ad anziani e bambini.
I Comitati di Difesa della Rivoluzione hanno anche l'importante compito di svolgere una attività di controspionaggio e di sorveglianza dello Stato cubano, minacciato da continui tentativi di destabilizzazione in particolare da parte degli Stati Uniti d'America.
Stati Uniti d'America che, mentre con Obama avevano aperto i rapporti con l'Isola caraibica facendo ben sperare in proposito alla fine dell'embargo, oggi - con Trump - si stanno nuovamente raffreddando.
Cuba, ad ogni modo, nonostante l'embargo che dura dal 1962, resiste. Ha restitito sino agli Anni '90 grazie al contributo sovietico, ma ha continuato a resistere - pur fra mille difficoltà - anche dopo.
Virga spiega ottimamente anche e proprio il periodo più travagliato che Cuba dovette affrontare dopo il crollo dell'URSS, ovvero il cosiddetto Periodo Speciale, caratterizzato da carenza di risorse, conseguenti problemi nei trasporti, iperinflazione, deficit di bilancio inquietante aggravato ancor più dall'embargo statunitense. Periodo affontato con coraggio dai cubani e dal pragmatismo del Lider Maximo Fidel Castro, il quale avviò una serie di riforme che aprirono l'Isola al mercato attraverso la creazione di cooperative autogestite, in particolare nel settore agricolo ed industriale; l'apertura al turismo - ottima fonte di reddito dell'Isola -; la concessione di licenze per attività commerciali private e l'introduzione, sia pure in forma ridotta, delle imposte in forma progressiva.
Importanti riforme furono introdotte anche in campo politico, attraverso l'abolizione dell'ateismo di Stato e l'apertura alla Chiesa cattolica, che culminerà con gli incontri pubblici fra Fidel Castro ed i Papi dei cattolici Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco I; l'apertura ai diritti degli omosessuali, al punto che oggi la figlia dell'attuale Presidente Raul Castro, Mariela, deputata all'Assemblea del Popolo (ovvero il Parlamento cubano), vorrebbe approvare una legge che introduca il matrimonio omosessuale; l'introduzione di leggi proposte dal popolo medesimo, come quella che ha permesso la libera vendita di pc, elettrodomestici e telefonini, nonché la compravendita di automobili e proprietà immobiliari.
Sotto il profilo geopolitico, poi, Cuba ha trovato, alla fine degli Anni '90, un ottimo interlocutore nel Venezuela bolivariano di Hugo Chavez, con il quale ha avviato una cooperazione che ha permesso all'Isola di avere petrolio venezuelano a prezzi agevolati in cambio di assistenza sanitaria gratuita ai poveri del Venezuela. Con lo stesso Venezuela, oltre che con Nicaragua, Bolivia ed Ecuador, ha dato vita all'ALBA, ovvero all'Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America, alleanza di ispirazione bolivariana e martiana di mutuo aiuto economico e sociale.
Importanti rapporti con l'Isola sono poi intrattenuti sia dalla Russia che dalla Cina, oltre che dall'Europa, in particolare la Spagna per ragioni storiche e culturali.
Il saggio "Cuba: Dio Patria Socialismo" si sofferma particolarmente sui rapporti fra il governo e la Chiesa cattolica, dedicando a ciò ampi stralci, dimostrando come la Teologia della Liberazione abbia fortemente influenzato sia i principi sociali della Rivoluzione che l'ammorbidimento dei rapporti fra l'ateo Fidel e le gerarchie ecclesiastiche.
Del resto molti prelati cattolici hanno dato la loro vita per la Rivoluzione, così come anche molti massoni. Da ricordare, cosa che purtroppo però non fa il saggio di Virga, che Cuba ospita una fra le più importanti Obbedienze massoniche al mondo di matrice latina, ovvero la Gran Logia de Cuba, alla quale hanno fatto parte gran parte dei "barbudos" rivoluzionari, fra i quali, pare, anche lo stesso Ernesto Che Guevara. Del resto la Massoneria dei Paesi latini e latinoamericani, molto diversa da quella dei Paesi anglosassoni, ha annoverato fra le sue fila numerosi rivoluzionari e riformatori sociali, si pensi ai già citati Simon Bolivar e José Martì, sino ai più recenti Augusto Sandino ed Hugo Chavez.
Il saggio di Andrea Virga è un bellissimo affresco dell'Isola caraibica più affascinante della Storia, in grado, forse, di poter aprire le menti di molti e di far cadere molti pregiudizi, oltre che di far comprendere le radici socialiste originarie e nazionaliste dell'Isola e finanche spirituali nel senso più ampio del termine.
Cuba è la patria di tutti quegli spiriti liberi che credono in una alternativa umanitaria all'egoismo capitalista, oltre le stantìe ideologie novecentesche. E' la Storia di un mito reale in continua evoluzione, dal basso, attraverso il continuo confronto con la popolazione.
E' la Storia di una democrazia diversa da quelle cosiddette "liberali", che spesso tendono a privilegiare solo le classi medio-alte.
E' la Storia di Fidel, del Che, di Martì. Degli eroi di un passato, che hanno intravisto un futuro diverso, più sostenibile, solidario e umano.

Luca Bagatin

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