sabato 10 giugno 2017

La necessità di superare i vecchi steccati ideologici in nome del popolo e dei popoli. Articolo di Luca Bagatin

Jeremy Corbyn, ovvero un socialista tutto d'un pezzo che sta facendo dimenticare il guerrafondaio Tony Blair, vergogna assoluta della politica e del laburismo britannico. Con il suo 40%, Corbyn, dimostra come l'amore (per l'ambiente, per i diritti dei lavoratori, per gli emarginati, per gli animali, per i popoli del mondo oppressi) vince sull'odio. E come il populismo - nel senso originario e più positivo del termine - sia quanto chiedono gli oppressi, i diseredati e gli sfruttati anche nel Regno Unito.
Populismo che è poi socialismo autentico ed originario, in opposizione alle politiche oligarchiche e d'austerità imposte dall'economia totalitaria della crescita e dal Fondo Monetario Internazionale, che hanno e stanno affamando i popoli del Pianeta.
Corbyn, peraltro, come il francese Jean-Luc Mélenchon, leader socialista de "La France Insoumise", è un amico dell'America Latina del Socialismo del XXI Secolo, ovvero sovrana, bolivariana, libertaria e democratica, degno esempio di sviluppo oltre l'egoismo capitalista ed il liberalismo totalitario rappresentato tanto dalla destra conservatrice che dalla sinistra progressista anti-sociale in salsa Macron, Renzi, Julio Borges, Henrique Capriles e compagnia.
In Francia, qualunque sia o sarà il risultato delle elezioni legislative, le forze di popolo - ovvero la già citata France Insoumise ed il Front National di Marine Le Pen - rappresentano, assieme, almeno il 30% dell'elettorato, senza contare i partiti minori euroscettici e anti-globalizzazione e la gran parte degli astenuti che non si riconoscono nella politica attuale e tradizionale.
Ecco dunque, forse, la necessità di rompere i vecchi steccati ideologici destra/sinistra per iniziare un dialogo fra forze solo apparentemente contrapposte.
Marine Le Pen, come segnalato anche dal sito francese Contrepoints.org e da Formiche.net (http://formiche.net/2017/04/25/idee-socialista-marine-le-pen/), ha già da tempo abbandonato - non senza critiche e strappi interni - il vecchio liberismo del padre Jean-Marie ed anche certo conservatorismo, promuovendo diritti degli omosessuali e laicità e proponendo un programma autenticamente socialista. Programma socialista abbandonato da tempo dal Parti Socialiste, il quale, ormai in caduta libera, è diventato - con Hollande e Valls - un partito liberal-capitalista molto simile alla visione blairiana, macroniana e renziana, ovvero un partito in sintonia con le classi sociali progressiste medio-alte.
Jean-Luc Mélenchon, socialista mai pentito il cui merito fu proprio quello di aver abbandonato un PS liberal-capitalista, non ha poi un programma ed una visione così diversa dal Front National in ambito sociale, se non su alcuni punti.
Ecco che, forse, in nome del popolo sovrano, questi due partiti potrebbero tentare di trovare una sinergia, in quanto l'attuale Presidente Macron e l'attuale Unione Europea rappresentano, con le loro politiche globaliste, un serio pericolo per i popoli e per i poveri.
Come già segnalato in un altro articolo (http://amoreeliberta.blogspot.it/2017/05/il-popolo-contro-le-elite-di-destra-e.html), la destra economica e la sinistra progressista, sono unite da tempo, in Europa e non solo, nella conservazione dello status quo oligarchico di austerità ed ecco come sia necessario cambiare completamente il paradigma, rompere gli steccati ideologici e comprendere che ciò che chiedono i cittadini è sovranità, rappresentanza diretta e politiche sociali. Tutti aspetti che il liberalismo economico ha via via, attraverso la negazione della politica e della democrazia diretta in favore dell'economia di mercato senza regole e della delega elettoralistica, sempre più impedito.
Nonostante il sistema mediatico mainstream non favorisca la possibilità di ragionare in questi termini e la possibilità di diffondere gli ideali popolari, democratici, socialisti, autogestionari, populisti e sovranisti, oltre la destra e la sinistra, sembra che le generazioni più giovani e quelle più anziane - abbandonate ad un presente e ad un futuro economicamente e socialmente precario - abbiano iniziato da tempo a far sentire la propria voce.

Luca Bagatin

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